“Dopo la Prima Guerra Mondiale, cessato di esistere l’Impero austro-ungarico, l’Italia rivendicò Palazzo di Venezia quale «Proprietà storica italiana»: l’Alto Commissario italiano a Costantinopoli, Conte Carlo Sforza, su ordine del Ministro degli Affari Esteri Sonnino, fece occupare il palazzo da marinai italiani il 1° dicembre 1918. Egli telegrafò in quell’occasione: «Stamani feci occupare da nostri marinai Ambasciata austriaca che est lo storico Palazzo di Venezia issandovi bandiera stop Allo impiegato austriaco che custodiva la feci dichiarare che Governo Italiano occupala costituendo essa una proprietà storica italiana su cui non contano alcun diritto i nuovi Stati sorgenti dai vari territori della ex monarchia ma che tutti gli oggetti mobili saranno conservati a disposizione esclusiva dei singoli proprietari come pure archivio stop Ultimo lembo territorio irredento stato quindi oggi restituito Italia stop Colonia riunitasi festando entusiasta».
Il trasferimento ufficiale fu formalmente disposto, con decreto dell’Alto Commissario, solo il 27 marzo 1919. Da allora, fino al 1936, Palazzo di Venezia è stato sede principale degli Ambasciatori d’Italia. Dopo il trasferimento delle Ambasciate ad Ankara, l’edificio ospita tradizionalmente l’Ambasciatore quando questi risiede ad Istanbul, oltreché, stabilmente, in un annesso edificio, il Consolato Generale d’Italia.”
* Vittorio Graziano (1994), Ambasciate d’Italia in Turchia, Catania: Mediterraneum.