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Riunione del Comitato imprenditori italiani in Turchia

Si è tenuta oggi, su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara, l’ultima riunione del 2021 del comitato degli imprenditori italiani in Turchia, per la prima volta dall’inizio della pandemia in formato ibrido. Circa una cinquantina gli ospiti presenti presso Palazzo di Venezia e oltre sessanta quelli collegati da altre parti della Turchia e dall’Italia.

Ospiti d’onore sono stati il vice Ministro del Commercio turco, Mustafa Tuzcu, che si è collegato in diretta da Bruxelles, ed il Presidente dell’ISPAT, l’Agenzia Presidenziale per gli Investmenti Esteri, Burak Daglioglu.

L’Ambasciatore Gaiani, intervenuto in apertura dell’evento, prima di fare il punto sulle relazioni bilaterali tra Italia e Turchia, ha voluto ringraziare e salutare il mondo imprenditoriale italiano e turco intervenuto a quello che è il suo ultimo Comitato prima del termine della missione in Turchia.

L’Ambasciatore ha poi affrontato a 360 gradi i rapporti tra Roma e Ankara, estremamente postivi grazie ai frequenti contatti al più alto livello che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del 2021, toccando temi quali l’ultimo G20 e Presidenza italiana – che ha decisamente aumentato la credibilità dell’Italia nel mondo – il positivo segnale lanciato dalla Turchia ai mercati finanziari internazionali con la decisione di ratificare l’Accordo di Parigi e, in ambito bilaterale, i prossimi importanti appuntamenti che attendono i due Paesi il prossimo anno: il JETCO ed il possibile Vertice Intergovernativo.

“La Turchia è indubbiamente un partner imprescindibile per l’Italia non solo per i profondi legami culturali ed economico-commerciali ma anche per il ruolo strategico che il Paese si è ritagliato negli ultimi anni quale attore regionale. L’Italia, per questo motivo, intende sostenere Ankara ed agire da “ponte” verso l’UE” ha sottolineato l’Ambasciatore Gaiani, che hai poi fornito una perfetta fotografia della fortissima interconnessione economica che esiste tra i due Paesi: “la Turchia è il primo partner commerciale dell’Italia nel Mediterraneo; l’interscambio commerciale nel 2021 fa registrare risultati finanche superiori a quelli fatti registrare nel 2019 in periodo pre-pandemico; oltre 1500 aziende italiane sono presenti in Turchia e stiamo assistendo ad un crescente interesse per possibili investimenti legati al “re-shoring” delle catene di valore verso l’Europa” hai poi concluso l’Ambasciatore Gaiani.

Il Vice Ministro Tuzcu ha voluto lanciare segnali importanti alla Comunità imprenditoriale italiana ribadendo che l’obiettivo del Ministero del Commercio, come sottolineato anche in occasione del recente incontro con il Sottosegretario Di Stefano, è quello di continuare ad incrementare l’interscambio commerciale tra Italia e Turchia, già ad ottimi livelli, e di dialogare costruttivamente con Bruxelles per favorire il negoziato sulla modernizzazione dell’Unione Doganale UE-Turchia.

Il Presidente Daglioglu, dal canto suo, ha illustrato ai presenti le iniziative che la Turchia ha realizzato negli ultimi anni per favorire il più possibile gli investimenti esteri soprattutto nei settori della green economy, start up e digitalizzazione, ribadendo al contempo il pieno supporto dell’Agenzia per eventuali futuri piani di investimento delle imprese.

L’Ambasciatore Gaiani ha voluto chiudere l’incontro con un messaggio positivo alla comunità imprenditoriale: Italia e Turchia sono partner naturali. Nonostante le difficoltà che possono derivare dall’attuale situazione di squilibrio macroeconomico, la Turchia è un Paese che presenta un solido tessuto industriale – che già in passato ha dimostrato di poter superare le difficoltà e saperne trarre opportunità di crescita – ed una popolazione mediamente giovane e sempre più istruita. Nel 2021 le stime di crescita della Banca Mondiale per il Paese sono di oltre l’8%. L’Italia vuole continuare a fungere da “ponte” per la Turchia verso l’Europa ma la Turchia dal proprio canto dovrà dimostrare di voler lavorare sul miglioramento del business climate e della fiducia degli investitori internazionali.