Negli anni recenti è stata registrata una ripresa di interesse dei principali investitori internazionali per l’Italia, sia grazie alle numerose riforme messe in campo dal governo, sia grazie alle politiche che hanno reso possibile investimenti in settori strategici quali energia, reti, telecomunicazioni e trasporti. Nonostante ciò, a causa della inesatta metodologia adottata nell’elaborazione di alcuni indici e rankings internazionali, questo non viene riflesso nel posizionamento nelle classifiche di attrattività per gli investimenti, dove l’Italia si colloca quasi sempre agli ultimi posti tra i Paesi ad economia avanzata.
Quindi, è emersa la necessità di elaborare un nuovo indice basato sui criteri oggettivi predefiniti scrupolosamente. A tal fine, The European House – Ambrosetti, in collaborazione con tre multinazionali, ABB, Unilever e Toyota Material Handling Europe, ha elaborato un nuovo indice, il Global Attractiveness Index, che compara 144 Paesi espressione del 97,9% del Pil mondiale, e si caratterizza per essere un modello analitico multidimensionale dell’attrattività di un Sistema Paese, composto da un Indice di Posizionamento, un Indice di Dinamicità e un Indice di Sostenibilità.
Secondo il Global Attractiveness Index, l’Italia si colloca quattordicesima (anziché 44esima come nel Global Competitiveness Index) subito dietro a Hong Kong e davanti all’Austria, quinta tra i Paesi europei alle spalle di Francia, Olanda, Regno Unito e Germania (seconda); mentre Stati Uniti e Giappone sono rispettivamente primo e terzo.
Per maggiori informazioni su questo indice, consultare:
http://www.ambrosetti.eu/whats-hot/attrattivita-paese-e-immagine-pro-business-italia/
A seguire il ranking dei primi venti paesi secondo il Global Attractiveness Index: